Esperienza di tirocinio al nidO

Ciao a tutti!!! Spero seguiate il mio nuovo blog sull'asilo nido! Ci saranno Commenti e riflessioni sulle mie giornate di tirocinio, ma ci sarà anche spazio per confrontarsi con chi sta facendo\farà\ ha fatto esperienze simili... Vi aspetto!





giovedì 9 giugno 2011

E sono ancora qua! Eh già! - Il lavoro d'equipe al nido


immagine tratta da: atswellness.com
Ciao a tutti\e!
Questi mesi sono stata sommersa da esami e lezioni, ma ultimamente sono stata felice di leggere il commento di due educatrici in uno dei miei post!
Vorrei ringraziarle di nuovo e colgo l'occasione per un nuovo spunto di riflessione... Di solito le educatrici ed i tirocinanti non hanno un rapporto molto confidenziale... Credo che sia giusto però che ognuna delle due parti sia sincera ed aperta con l'altra per favorire il clima collaborativo. Nella mia esperienza credo di essere sempre stata trasparente soprattutto con la mia "tutor", questo le ha permesso di avere una visione più globale di tutta la mia esperienza con cui compilare la mia valutazione finale. C'è stato un periodo in cui non mi sono trovata bene e ho vissuto un'ansia ed una tensione che temevo potessero influire sui miei rapporti con i bambini. Parlandone sono riuscita a chiarire eventuali fraintendimenti di miei comportamenti che avrebbero potuto dare un'idea sbagliata di me. Tuttavia il fatto che la mia "tutor" non fosse direttamente coinvolta nelle attività del nido e che non vedesse ciò che facevo e non potessi dirle subito come mi sentivo è stato un limite. A volte sentivo che le educatrici che affiancavo mi trattavano con distacco, quasi a sminuire ciò che facevo. Questa non vuole essere un'accusa, anzi, vorrei esortare chi si trovasse davanti un tirocinante ad apprezzare sempre i suoi sforzi (ovviamente facendo notare eventuali errori e correggendo senza colpevolizzare), e ad assumere una posizione che non è di superiorità ma di vero e proprio affiancamento. Solo così, io credo, si potrà promuovere nel migliore dei modi l'aspetto importante della professionalità educativa che è il lavoro in equipe.
Ditemi ciò che ne pensate...
Ciao!!!
Elisa =)

lunedì 28 marzo 2011

Proprio finito!

immagine tratta da: ecofestetrieste.com

Ciao a tutti!!!
Dopo secoli in cui non aggiornavo il mio blog, torno per concludere quanto ho iniziato...
La scorsa settimana ho concluso anche burocraticamente tutto ma proprio tutto il tirocinio. Dopo aver fatto compilare una valutazione dalla mia tutor aziendale (la quale è stata davvero gentile e disponibile), aver completato la tabella per l'attestazione delle mie ore di presenza al nido, aver compilato un'autovalutazione a roposito del mio tirocinio (nella quale sono stata molto modesta), e aver scritto una breve relazione finale a proposito di ciò che ho fatto, sono stata a Padova nello studio della mia tutor docente che ha provveduto a compilare una sua valutazione su di me. Abbiamo guardato insieme la mia relazione e discusso un po' sull'argomento della mia tesi di laurea (che per i corsi di laurea triennali si chiamano relazione finale), e abbiamo concordato che mi occuperò di quest'argomento alla fine delle lezioni. Venerdì ho finalmente consegnato tutte le carte complete a chi di competenza e con soddisfazione  ho saputo che all1appello di giugno registrerò un 30!!! Eh già! Anche per il tirocinio è previsto un voto, calcolato facendo la media tra le valutazioni fatte da tutor docente e tutor aziendale e autovalutazione.
Posso dire ora di essere pienamente soddisfatta della mia esperienza, perchè mi preoccupavo dei risultati delle valutazioni e di molte altre cose. Inoltre è stata un'esperienza che ha saputo arricchirmi e che so che potrò riutilizzare come spunto di riflessione...
Ora è giunto il momento anche per noi di salutarci... Ma non è detto che non torni tra voi con un nuovo blog!
Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito!
Bacioni
Eli ;)

mercoledì 9 marzo 2011

Puff! Finito!

immagine da: genux.com

Ciao a tutti!
Ieri con mio grande dispiacere si è concluso il mio tirocinio...
Sono stata nella sezione semidivezzi ed abbiamo festeggiato il Carnevale tutti insieme nel salone travestndoci con gli abiti contenuti nel baule dei travestimenti e mangiando pane e Nutella. La mattinata è trascorsa così fino alle 10.30, quando siamo andati in laboratorio a dipingere con tanti colori a tempera un cartoncino azzurro da cui poi le educatrici ricaveranno una figura che sarà il lavoretto per la festa del papà.
Ho notato che ai bambini è piaciuto molto stare tutti insieme più del solito e travestirsi. A molti piaceva farsi truccare da me e dalle educatrici e vedere i coetanei "trasformarsi" per effetto dei trucchi. Un bambino però è rimasto proprio infastidito dal tentativo di truccarlo di un'educatrice. Nel complesso tutti erano nterssati ai travestimenti.
I vestiti sono custoditi un una grande scatola, che a sua volta è deposta nella "Stanza delle Favole". Questo ambiente del nido è una piccola stanza in cui i bambini fanno, insieme alle educatrici, un'attività di lettura animata, divertendosi ad ascoltare ed interpretare le favole che vengono loro lette. In questa stanza i libri sono disposti su scaffali alti in modo che i bambini non possano rovinarli ed in modo che ci si possa concentrare soltanto su una storia alla volta. Qui viene a far visita ai bambini il Gufo Cantastorie di cui vi ho già parlato; in quanto personaggio fantastico vive nel Bosco Incantato, situato proprio nella stanza, costituito da un grande albero su cui è appollaiato l'uccello e che le educatrici addobbano a seconda delle stagioni.
I bambini, al pomeriggio, mi hanno salutato e fatto promettere che tornerò a trovarli, promessa che sarà facile da mantenere perchè già mi mancano. Di certo questa esperienza mi ha dato molto e la porterò sempre con me, soprattutto per quei piccoli folletti sorridenti che hanno imparato ad accettarmi ed a volermi bene. 
Con voi che mi seguite ci sentiremo ancora per un po', perchè ho deciso di aggiornarvi anche sulla stesura della mia relazione. Se qualcuno per caso avesse qualche idea riguardo cosa e come scrivere si faccia pure avanti!
Un bacione a tutti e buonanotte!!!
Eli :*

venerdì 25 febbraio 2011

E' giusto, secondo voi, tenere a casa i bimbi per molto tempo dal nido?

immagine da: nanna.blogmamma.it

Ciao a tutti!
Rileggendo i commenti mi è capitato di riflettere a proposito di ciò che mi ha scritto qualcuno nel post in cui parlo dell'inserimento...
I bambini si sono ammalati poco dopo l'inizio dell'inserimento per cui la prima parte è stata ripetuta dopo il loro ritorno. Anche nel nido in cui faccio il tirocino io uno dei due bambini si è ammalato dopo i primi due giorni, ma questo non ha presentato un problema in quanto il bambino non ha avuto in seguito un inserimento problematico, anche perchè il clima che si cerca di creare in particolare in queste occasioni ma che pervade l'ambiente nido è quello dell'accoglienza, in cui il bambino deve potersi sentire a proprio agio.
Il problema si può presentare, secondo me, se per motivi della famiglia  il bambino non riesce a frequentare con costanza l'ambiente educativo, rimanendo assente per più giorni senza essere ammalato. Di certo l'ambiente familiare favorisce più di altri lo sviluppo del bambino in tutti gli ambiti, ma se si sceglie di usufruire di un servizio come l'asilo nido con tutto quello che in questi tempi può offrire, sarà necessario che il bambino che è entrato nel nuovo contesto con gradualità non ne venga distaccato e riavvicinato troppo repentinamente o troppo a lungo se non strettamente necessario. Il ritorno al nido potrebbe risultare ogni volta un piccolo trauma, in particolar modo per i bambini più fragili ed insicuri.
A questo proposito vorrei sapere cosa ne pensate e se vi è mai capitato di assistere ad un rientro agitato dopo una lunga assenza.
Vi aspetto come sempre!
Un bacio
Eli

giovedì 24 febbraio 2011

La progettazione e lo sfondo integratore...

immagine da: scuolaprimariaerbanno.wordpress.com
Ciao a tutti!
Visto che in uno dei miei ultimi post c'erano domande che richiedevano risposte abbastanza lunghe ho pensato di farne un post così tutti possono conoscere la mia risposta senza andare a leggere i commenti. A proposito ringrazio E.P. che mi segue e mi pone domande che mi aiutano a riflettere. ;)
Innanzitutto spiego, per chi non lo sapesse, che la PROGETTAZIONE al nido è, molto semplicemente, una riflessione teorica su cui poi svolgere un programma da proporre all'utenza (i bambini e bambine e le loro famiglie), ossia l'insieme delle attività. Solitamente ogni asilo nido ha la propria cultura e la propria terminologia, quindi per indicare ciò di cui sto parlando si possono usare sia il termine PROGETTAZIONE sia PROGRAMMAZIONE. In sostanza, le educatrici pongono al suo interno degli obiettivi appositamente studiati anche osservando i diversi bambini e quindi avendo posto inizialmente un'attenta analisi dei bisogni dell'utenza, e le modalità per raggiungerli mediante le attività che andranno a proporre. Uno dei modelli di programmazione più diffuso negli asili nido e nella scuola dell'infanzia è quello per SFONDO INTEGRATORE, in cui i bambini vengono accompagnati nelle attività da personaggi familiari.
Nel caso del nido che io personalmente sto osservando, è presente il personaggio del GUFO CANTASTORIE, come avevo spiegato in uno dei post precedenti, che accompagna i bambni nel loro percorso al nido fungendo da collegamento fra di esse, in particolare il Gufo "consegna" ai bambni degli oggetti mettendoli in uno "scrigno magico". Gli oggetti misteriosi saranno poi utilizzati dai bambini per le attività; una delle ultime che sono state proposte è stato lavorare con le arance: i bambini poi, con l'aiuto anche del personale della cucina hanno schiacciato le arance e bevuto il succo. Sono molto presenti anche i personaggi delle fiabe, in questo momento si parla di Cappuccetto Rosso, ma il vero filo conduttore di tutto l'anno educativo è proprio il Gufo.
Questo accade nelle sezioni dei bambini divezzi e semidivezzi.
Nella sezione lattanti le attività vengono proposte dall'educatrice senza un filo conduttore evidente come uno sfondo integratore, ma sono strettamente collegate allo sviluppo sensoriale dei bambini. Nella sezione sono presenti pochi giocattoli, perchè l'educatrice raccoglie tutto il materiale in contenitori di plastica che tiene in un armadio. Per fare in modo che nei bambini non si spenga l'interesse durante la mattinata si tirano fuori e si rimettono via contenitori diversi, e quindi differenti materiali. Oltre al CESTINO DEI TESORI (in cui i vari materiali hanno in comune di essere oggetti facenti parte del quotidiano) o al GIOCO EURISTICO (in cui vengono proposti contenitori di diversi generi e materiali come le catenelle con cui riempirli per sviluppare la logica), l'educatrice mette a disposizione ad esempio foulards e stoffe, oppure giochini di gomma, giochini di legno o ad incastro. I bambini in questo modo fanno esperienza di vari materiali.
Spero di essere stata esauriente!
Grazie a tutti e buona serata! :)
Eli

Pensieri...

immagine da: blog.ricette-calorie.com

Ciao ragazzi/e,
pensavo... A qualcuno di voi che mi seguite che sta facendo il tirocinio è successo di assistere ad un rifiuto attivo del cibo da parte dei bambini? Io lo intendo come espressione evidente di disagio...
Ricordo che all'inizio del mese di febbraio, quando sono entrata per la prima volta nel "mondo" dei lattanti, i bambini si sono avvicinati curiosi a me, ma uno di loro ha colpito la mia attenzione in quanto al mio arrivo ha restituito all'educatrice il biscotto che stava mangiando ed è andato nell'angolo morbido sebbene avesse appena iniziato la merenda. Fortunatamente a pranzo non ha avuto la stessa reazione forse perchè ho creduto opportuno non essere invadente con lui e provare a dare da mangiare a chi non sembrava troppo turbato dalla mia insolita presenza.
Altro episodio più forte è l'espressione del rifiuto del cibo con pianti e addirittura conati di vomito scatenati dal solo assaggiare il cibo. Abbiamo ipotizzato con l'educatrice che il bambino che ha da poco fatto l'inserimento esprima il proprio disagio verso il cambiamento in questo modo piuttosto violento.
Credo che il rifiuto del cibo non sia da considerarsi come un capriccio; la cosa migliore che l'educatrice può fare è rassicurare il genitore che sarà di certo preoccupato e potrebbe avere dei momenti di sconforto riguardo la decisione di affidare il proprio figlio all'ente nido. Gradualmente l'effetto rassicurante che conquisterà il genitore finirà per tranquillizzare anche il bambino che inizierà, tramite tentativi ed esperimenti a mangiare di nuovo senza forzature che potrebbero danneggiare ulteriormente lo stato d'animo del bambino nel momento del pranzo.
E' stato interessante notare che l'educatrice attraverso l'osservazione del bambino che presenta disagio è stata in grado di metterlo a proprio agio con modalità su misura per lui, presentandogli il cibo perchè lo conoscesse in prima persona.
Se vi è capitata un'esperienza simile che tecniche sono state usate? Oppure avete notato altre espressioni di disagio?
Grazie a tutti...
Buonanotte!!!
Eli :)

mercoledì 23 febbraio 2011

Nuovi bimbi al Nido!

immagine tratta da: giocattoleria.it

Ciao a tutti!!!
Oggi volevo raccontarvi della nuova esperienza che ho vissuto durante il mio tirocinio: l'inserimento o ambientamento di due nuovi bambini.
Questo momento è quello che precede, per così dire, il vero e proprio ingresso del bambino al nido. In ogni asilo nido si svolge in modo analogo ma con qualche differenza per quanto riguarda le tempistiche e le modalità. Nel nido in cui sono tirocinante a settembre si procede all'inserimento in piccolo gruppo per dare ai bambini la possibilità di conoscersi e di abituarsi alla presenza dei coetanei; per gli inserimenti in corso d'anno, come quelli che sto avendo la possibiltà di osservare, si procede singolarmente perchè il nuovo arrivato abbia modo di inserirsi gradualmente in un gruppo già formato, permettendo ai membri di quest'ultimo di accogliere la nuova presenza.
In un primo momento l'educatrice di riferimento effettua un colloquio con i genitori in cui verrà compilata una scheda informativa del bambino. I gnitori vengono messi a proprio agio e aiutati ad aprirsi anche riguardo a problematiche riguardanti i propri figli, solo così si riesce a guadagnare gradualmente la loro fiducia che sfocerà poi in un rapporto sano e alla pari nella cura del bambino. Durante il colloquio l'educatrice spiegherà come si svolgerà l'inserimento e quando. La settimana successiva si inizierà con l'inserimento vero e proprio:
  • Il primo giorno dalle 8.30 alle 9.30 il bambino e la mamma staranno nella sezione insieme per abituare il bambino all'ambiente, alla presenza dell'educatrice e dei coetanei, si cerca di coinvolgere il più possibile il nuovo arrivato anche offrendogli la merenda, che nella sezione dei lattanti consiste in un omogeneizzato di frutta o in un biscotto per i più grandicelli;
  • Il secondo giorno si svolge come il primo per fare in modo che il nuovo arrivato si senta il più possibile a proprio agio;
  • Il terzo giorno dalle 8.30 alle 9.00 è presente anche la mamma, nella seconda mezz'ora, se il bambino è sufficientemente tranquillo, la mamma si può accomodare nella sala riunioni del nido, se il bambino è ancora insicuro o agitato la mamma rimane con lui per rassicurarlo;
  • Il quarto giorno il bimbo passa l'intera ora al nido senza la mamma, in base allo stato d'animo osservato nel bambino durante la permanenza nei giorni precedenti l'educatrice suggerirà alla mamma se lasciarlo più o meno tempo;
  • Il quinto giorno il bimbo nuovo, se ha affrontato con sufficiente serenità il distacco può fermarsi anche per il pranzo, dopo il quale, alle 12.15 la mamma lo verrà a prendere.
  • Nel caso in cui il nuovo arrivato e la sua famiglia abbiano bisogno di usufruire dell'orario pomeridiano si aspetterà che il bambino interiorizzi per primi i ritmi della mattina, abituandosi al nuovo ambiente ed alle nuove persone intorno a lui per poi passare al momento del riposo pomeridiano.
Ho avuto l'occasione di assistere a due inserimenti in questo periodo ed i bambini si sono dimostrati tranquilli e sereni nell'accettazione del nuovo contesto. Uho dei due ha però manifestato disagio nel momento del pranzo durante i primi giorni di permanenza rifiutando il cibo e piangendo appena gli veniva presentato il piatto od il cucchiaio. Ora stiamo gradualmente migliorando in quanto l'educatrice ha trovato un modo efficace ma non invasivo di avvicinare il bambino al cibo: gli permette di giocarci ed esplorarlo mettendogliene qualche cucchiaiata in un piattino a parte ed imboccandolo ogni tanto senza distoglierlo dal suo gioco. Anche questo è un metodo per non creare nel piccolo un trauma che in seguito lo porti a vivere male il momento del pranzo e per aiutarlo ad avere fiducia in ciò che lo circonda.
Anche per oggi la mai giornata è finita, e spero che qualcuno di voi mi dica la sua riguardo i metodi dell'inserimento. A questo proposito vorrei suggerirvi il link ad un blog che troverete nel mio elenco personale che parlo proprio dell'inserimento al nido in modo specifico.
Vi ringrazio e vi aspetto come al solito!
Un bacione!
Eli ;)

giovedì 17 febbraio 2011

I tesori più grandi... Nelle cose di tutti i giorni!

immagine tratta da: asilonidolecoccinelle.ch

Ciao a tutti!
Vi domando scusa per la mia assenza prolungata ma … È stata una full immersion negli esami, quindi non sono andata al nido la scorsa settimana.
Lunedì sono tornata ad affiancare l’educatrice della sezione lattanti e in queste ultime 3 settimane di tirocinio avrò l’occasione di assistere ad un inserimento (o ambientamento, che è il periodo in cui si abitua gradualmente il bambino a distaccarsi dalla mamma e dall’ambiente familiare per entrare a far parte anche dell’ambiente nido per qualche ora della giornata). Purtroppo, visto il periodo, molti bimbi sono a casa ammalati, ma non si perdono di certo le occasioni per poter osservare la realtà del nido dal suo interno. Ho potuto notare, in questi giorni, quanto gli oggetti di uso comune possano attirare l’attenzione dei più piccoli. L’educatrice di questa sezione (l’unica che rimane a seguire ogni anno i lattanti, mentre le altre quattro seguono per due anni il proprio gruppetto) dispone di molti giochi strutturati che si trovano e si acquistano comunemente nei negozi per bambini, questi sono presenti in sezione e ne sono arrivati di nuovi da poco. Sono messi a disposizione dei bambini anche materiali non comunemente utilizzati per far giocare i bambini (giochi non strutturati) ma che possono rivelarsi carichi di attrattiva, ovviamente accertandosi che non costituiscano un pericolo per i bambini. Ieri abbiamo giocato con il “cestino dei tesori” che ha appositamente  “assemblato l’educatrice” ed ho potuto osservare che i bambini vengono totalmente assorbiti dall’esplorazione (adeguatamente ai tempi di attenzione di ciascuno)  degli oggetti, lasciando da parte i giocattoli che possono trovare in qualsiasi momento anche a casa.
L’educatrice ha posto in un cestino rosso diversi oggetti, quali:
  • Mestoli in legno;
  • Mestoli in metallo;
  • Nastri di varie lunghezze e diversi materiali;
  • Tappi di sughero;
  • Tappi in latta;
  • Scatole in plastica;
  • Scatole in latta;
  • Spugnette;
  • Spugnette ruvide;
  • Piume;
  • Tettarelle;
  • Mazzi di chiavi …
Ipotizzo che questo particolare interesse per questa attività e per altre analoghe come giocare con catenelle e contenitori; giocare con tappi e bottiglie del detersivo vuoti; giocare con scatole di varie forme e dimensioni, sia dovuto al fatto che solitamente i bambini non entrano in contatto facilmente con tali oggetti e materiali in quanto i genitori non sono soliti dare per giocare oggetti di uso comune, quindi l’ambiente nido che fornisce questo tipo di materiali dà uno stimolo in più per scoprire cose nuove, esplorarle ed associare loro un posto ed un utilizzo preciso.
L’asilo nido è anche e soprattutto sperimentazione di cose nuove. I bambini possono conoscere facendo e stando a contatto con oggetti e materiali diversi che magari a casa non sono loro accessibili.
Per la raccolta dei materiali si possono coinvolgere anche i genitori, per portare nel nido una traccia della realtà familiare e magari per scoprire da cosa i diversi bambini sono particolarmente attratti.
Vi propongo delle pagine i cui troverete due attività analoghe dedicate a età diverse: IL CESTINO DEI TESORI ed IL GIOCO EURISTICO, adatti alla stimolazione di tutti i sensi del bambino.
http://share.dschola.it/maternaguala/web/cestino.htm In questo link ci sono informazioni utili riguardo l'attività IL CESTINO DEI TESORI, adatto a bambini che non sanno ancora camminare.
http://www.ambitopordenone.it/servizi-al-cittadino/servizi-progetti-attivita/area-famiglia-e-minori/per-i-bambini/PIB%20gioco%20euristico.pdf In quest'altro link ci sono informazioni sul GIOCO EURISTICO, adatto ai bambini dai 18 ai 24 mesi.
Vi saluto e spero che mi seguiate … Grazie a tutti!
Ciao Ciao!
Eli :)
immagine tratta da: kindergarten.it


mercoledì 2 febbraio 2011

Nuovo mese... Nuova sezione!!!

immagine da: bambinoinforma.it
Ciao a tutti!!!
Anche questi giorni li ho trascorsi al Nido... Tra i bimbi e le educatrici... Da lunedì però c'è una novità! Sono stata "trasferita" alla sezione dei lattanti (i bambini dai 6 ai 15 mesi - anche se ormai i bimbi hanno tutti più di un anno). A causa del periodo un po' infelice e freddo due dei sei bambini sono a casa ammalati, ma quei quattro che erano presenti non hanno faticato ad accogliermi. Soltanto uno di loro ha smesso di mangiare il biscotto che gli era stato dato per merenda; evidentemente reagisce alle novità rifiutando il cibo. Tuttavia a pranzo non ha avuto alcun problema. 
La mattinata nella nuova sezione si svolge molto diversamente rispetto a quella dei gruppi con cui sono già stata. I bimbi più piccoli fanno merenda intorno alle 9. 00 con biscottini e omogeneizzato di frutta direttamente nella sezione, evitando di spostarsi nella piccola stanza arredata con tavoli e seggioloni in cui si svolge il pranzo. Finita la merenda si passa alla routine del cambio (un momento importante per i bambini del nido, in quanto la carica relazionale ed emotiva si fa più forte rispetto ai tempi del gioco; il bambino instaura una relazione faccia a faccia con l'educatrice e quest' ultima trasmette al bambino emozioni e sentimenti che si intrecciano in una dimensione di cura molto intima). I bambini giocano nella grande stanza arredata per fare in modo che i bambini siano sufficientemente stimolati ma non sovraccaricati di messaggi da parte dell'ambiente circostante. Sono presenti due angoli morbidi su cui i bambini si possono rilassare o su cui possono essere adagiati coloro che ancora non sanno camminare; un grande specchio, in cui i bambini possono riconoscersi; un box-gioco in legno munito di corrimano per aiutare i più piccoli a reggersi in piedi campeggia al centro della stanza. Nella stanza sono presenti giocattoli che si possono spostare come libretti e giochi strutturati, ma l'educatrice dispone di contenitori con materiali non strutturati quali tappi, foulard, barattoli e bottiglie in plastica, tutti di varie dorme, materiali e colori. I bambini sono attratti dai materiali non strutturati forse più di quanto lo siano dai giochi strutturati, in quanto i primi presentano più flessibilità e si possono scoprire sempre modi diversi di utlizzarli. Per i bimbi ogni cosa è una scoperta, e me ne accorgo ogni giorno di più.
Alle 10. 30 è ora del riposino. Ogni bambino ha la sua culla, e queste sono posizionate in fondo alla sezione; si tirano le tende, si cullano i più irrequieti e tutti si lasciano rapire dal sonno. Dopo un'oretta li abbiamo svegliati e preparati per il pranzo, momento in cui arriva l'educatore presente al pomeriggio per dare una mano, in quanto i bambini non mangiano da soli. 
Dopo il pranzo c'è un momento di riordino dei bambini, in cui vengono cambiati e sistemati per andare a casa. Rimangono liberi fino all'arrivo dei genitori (il momento del ritiro va dalle 13.00 alle 14.15), o fino all'arrivo dell'educatrice che li porta a fare la nanna in un'altra sezione alle 13. 50.
Nei prossimi giorni spero di potervi aggiornare più spesso sulla mia avventura al nido. Intanto vi chiedo se qualcuno ha qualche idea per un'attività da proporre a bambini dai 15 ai 25 mesi nel pomeriggio, perchè potrei presentare un piccolo progetto ma non saprei ancora cosa fare...
Intanto vi saluto tutti e vi ringrazio molto!
Ciao ciao
Eli :)

martedì 25 gennaio 2011

Tante canzoncine!!!

Immagine tratta da: pupazzi-tessuto.blogspot.com

Buonasera a tutti!!!
Scusate questa mia lunga assenza, ma ho avuto problemi con la connessione e li ho tutt'ora... Perciò non potrò scrivere sempre, ma so che vi accontenterete!
Anche questa settimana sono andata al nido affiancando le educatrici della sezione divezzi. Come sapete già, dopo la merenda del mattino, che si svolge verso le ore 10.00, c'è un momento dedicato alle canzoncine (che per i bambini della sezione divezzi si svolge prima della merenda, seduti in cerchio nel salone).
I bambini sono ancora tutti seduti a tavola, le educatrici tolgono i bavaglini e mostrano ai bambini una scatola grande a quadretti rossi e bianchi. In essa sono contenuti molti pupazzi che servono ad animare le canzoncine. Le educatrici infatti hanno notato che oltre ai gesti, per coinvolgere i bambini, sono utili anche i piccoli animaletti di peluche che hanno deciso di tenere chiusi nella scatola per assolvere a questo compito. I bambini riconoscono quei pupazzi non come giocattoli ma come i protagonisti delle canzoncine!
E' interessante osservare che i bambini non solo partecipano cantando a modo loro e battendo le mani, ma iniziano a riconoscere il ritmo ed arricchiscono la loro esperienza di parole e gesti nuovi.
Vi riporto di seguito qualche canzoncina che ho imparato:
LA RANA
Son la rana - CRA! CRA!
Durlindana - CRA! CRA!
Ballo da una settimana! - CRA! CRA!
Quando piove - CRA! CRA!
E' una gran festa! - CRA! CRA!
Ballo sotto alla tempesta! - CRA! CRA!
C'è... Un ranocchio - CRA! CRA!
Di Marsala - CRA! CRA! 
Che è salito sulla scala - CRA! CRA!
Per vedere - CRA! CRA! 
Allo specchio - CRA! CRA!
Se è un po' giovane o un po' vecchio- CRA! CRA!
Ma... Scendendo dalla scala
E' caduto,
Si è rotto il naso
E ha fatto PUUUMMM!!!


La ranocchia di peluche viene fatta saltellare e ballare dall'educatrice, e viene buttata a terra quando nella canzoncina si dice PUUUM! Poi l'educatrice la coccola perchè si è fatta male e fa domande ai bambini del tipo "Dove la portiamo adesso?" "Chiamiamo il dottore?" per renderli più partecipi.


LA SCIMMIETTA
C'era una volta (Si fa finta di essere appesi al ramo e ci si dondola)
Una scimmietta 
Che se ne stava
Sola soletta,
Sulla cima di un bel ramo,
Si dondolava piano piano.
Passa una zebra 
E la scimmietta le fece CUCU - CUCU (Si fa cucù coprendosi il viso con le mani 2 volte)
Poi la giraffa 
Allunga il collo (Si allunga il collo e lo si tocca con le mani)
E spinse la scimmia che cade giùùù!!! (Si fa cadere il pupazzo della scimmietta a terra)
Aiuto! Aiuto!
Chiamate un dottore!
Sulla mia testa sento di già
Quattro bernoccoli,
Eccoli QUA!!! (L'educatrice posa la scimmietta sulla testa di ogni bambino contando fino a 4)

Immagine da:abcgiocattoli.com

IL LEPROTTINO
Nel bosco una casetta. (Si fanno i festi del tetto con le mani)
Lo scoiattolo alla finestra. (Si fa finta di guardare alla finestra)
Corre corre un leprottino, 
Bussa forte al mio porton! (Si bussa sul tavolo e si fa correre il pupazzo del leprottino)
"Aiuto! Aiuto! Per carità!
Il cacciatore mi vuol Sparare!" (Si mima il fucile con le mani)
"Vieni, vieni leprottino,
ti darò la man!" (L'educatrice passa da tutti i bambini perchè diano la manina al leprottino)
immagine da: abcgiocattoli.com

I bambini, seppure siano piccoli sono in grado di prestare molta attenzione, soprattutto se vengono coinvolti in prima persona nel gioco. Un giorno, cantando una canzoncina in cui in un certo momento si deve fare silenzio, tutti sono rimasti ammutoliti ad aspettare che le educatrici riprendessero a cantare.
L'asilo nido è anche questo. E' certamente gioco e allegria, ma anche ascolto e partecipazione. I bambini, stando in silenzio in quel momento, hanno dimostrato di aver compreso il tempo ed il senso della canzoncina.
Anche per questa sera vi saluto e vi ringrazio perchè mi seguite, sempre sperando di trovare qualche nuovo commento al mio prossimo ingresso nel blog!
Ciao a tutti!
Eli :)

lunedì 17 gennaio 2011

Proviamo ad infilare...

Ciao a tutti!
Avrete di certo notatao che nell'ultimo post ho cambiato un po' stile. Questo perchè mi sono resa conto di scrivere davvero troppo e spero che, concentrandomi su ciò che mi colpisco ogni giorno, siate più invogliati a leggere die post più brevi!
Oggi, dopo la merenda, con il gruppetto di D. che non fa il pisolino alla mattina, siamo andati in sezione. L'educatrice ha fatto sedere i baimbi nell'angolo morbido sul tappetone e a ciascuno ha dato una bottiglietta vuota di quelle dell'ammorbidente con il collo largo ed una manciata di catenelle (di quelle in metallo per appendere i quadri e quelle colorate con le perline che si mettono sull'albero di natale). Io e D. abbiamo iniziato a mettere le catenelle nelle bottigliette, i bambini ci guardavano incuriositi e nel frattempo iniziavano ad esplorare il materiale a loro disposizione. Poco dopo tutti hanno iniziato ad imitarci: cercavano di inserire le catenelle facendo "centro" nel buco della bottiglia calandole dall'alto. Dopo qualche prova e vedendo che ci mettevano più tempo, qualcuno si è stancato ed è andato a giocare con i giochi strutturati (già pronti) presenti nella sezione. Altri bambini sono rimasti seduti tranquilli a provare nuove tecniche per inserire le catenelle: hanno scoperto che mettendono dentro un pezzetto poi si può mettere dentro il resto piano piano e quando la catenella è nella bottiglia se si muove fa rumore! Alcuni hanno capito che le catenelle sono come le collane della mamma e, seppure non fossero chiuse, hanno iniziato a metterle al collo e a far vedere a me e a D quanto fossero belle, Io mi divertivo a mandare i bambini a guardarsi allo specchio e a fare complimenti per vedere i loro faccini soddisfatti.
E' interessante vedere che non tutti i bambini hanno lo stesso comportamento nel rapportarsi agli oggetti e  al gioco, questo dipende ovviamente dal materiale a disposizione come anche dal carattere di ciascun bambino perchè ci può essere qualcuno che sa utilizzare in più modi ciò che ha a a disposizione e chi tende ad annoiarsi più velocemente.
Allo stesso modo ho avuto l'opportunità di osservare quanto anche del materiale non strutturato, vale a dire oggetti che di per sè non hanno la funzione di gioco, che proviene dalla vita quotidiana possa esercitare attrazione sui bambini in età di sviluppo e contribuiscano a creare situazioni di scoperta ed esercizio delle potenzialità degli stessi. Nel caso delle catenelle e delle bottigliette l'obiettivo nascosto dell'educatrice era rinforzare nei bambini la capacità di infilare qualcosa dentro qualcos'altro, tuttavia la fantasia dei bambini ha saputo creare nuove situazioni stimolanti di gioco come nel caso delle collane e del fare rumore scuotendo le bottigliette piene di catenelle.
Il materiale non strutturato non è sempre sicuro, quindi è bene che l'educatrice non perda mai di vista i bambini: qualcuno ha fatto roteare una catenella ma è stato tempestivamente fermato. Similmente con altri materiali può succedere qualcosa di spiacevole se vengono usati nel modo sbagliato. E' giusto accompagnare i bambini in ogni momento e saper spiegare e mostrare loro come vanno usati i materiali nel modo corretto senza impedire lo sviluppo di nuovi percorsi creativi senza che questi vadano a ledere in qualche modo gli altri.
Per oggi vi auguro buona serata! Spero di darvi qualche spunto di riflessione e qualche informazione in più riguardo queste prime età della vita!
Scrivetemi, che vi aspetto!
Eli ;)
Immagine da: fatucci.it

venerdì 14 gennaio 2011

La magia della farina gialla...

Buonasera a tutti!!!
Anche ieri mattina sono stata al Nido con i bimbi più piccini... :)
Abbiamo fatto una cosa nuova dopo la merenda... Siamo andati in laboratorio con il gruppo di D., che di solito non fa il pisolino prima di pranzo, a giocare con la farina gialla!
Anche i bambini di questo gruppo conoscono il significato della stanza del laboratorio, e sanno che è diverso dalle altre stanze. Certo, sono meno disciplinati dei bambini del gruppo dei semidivezzi, ma anche loro sono interessati alle attività e curiosi di mettersi alla prova. Il piccolo laboratorio è strutturato in modo che i bambini si possano sedere su piccole panchine per lasciare all'educatrice il tempo di predisporre i materiali e di mettere ad ognuno il grembiulino. Sono disponibili nella piccola stanza dei tavolini, ciascuno con un "buco" di forma rettangolare al centro in cui va predisposta una vaschetta in plastica contenente il materiale per svolgere l'attività.
Quando tutti hanno indossato il grembiulino, io e D. abbiamo fatto in modo che si disponessero attorno ai 3 tavolini nelle cui baccinelle era contenuta farina gialla. All'inizio i bimbi erano un po' titubanti di fronte alla farina, poi abbiamo distribuito dei bicchierini in plastica dura per fare i travasi e finalmente tutti hanno iniziato a giocare, travasare, anche a mettere in bocca (che è un ottimo modo per conoscere!). Qualcuno non è proprio in grado di stare al proprio posto e prende gli oggetti dalle mani dei compagni.
Dopo un po' di minuti passati a giocare con i bicchieri abbiamo distribuito delle bottigliette a collo largo per travasare in modo diverso; in seguito è stata la volta di una manciata di soldatini colorati che potevano nascondersi sotto la farina; infine dei cucchiaini. Quasi tutti i bambini sono in grado di usarli correttamente, infatti in questo gruppo tutti mangiano da soli. Qualcuno ha scoperto che la farina si poteva anche lanciare a terra e in alto... Ma non è stata un buona idea! E' bastato un piccolo richiamo spiegando perchè non si fa con "Sennò va negli occhi dei bimbi" è bastato a far sì che il fatto non si ripetesse.
E' arrivato il momento di mettere in ordine il materiale e soltanto qualcuno è andato senza problemi a lavarsi le manine, volevano rimanere a giocare con la farina!!!
Con le manine pulite e tanta soddisfazione siamo andati tutti a mangiare la pappa in sezione.
Credo che queste piccole e semplici attività aiutino molto di più i bambini a scoprire il mondo intorno a loro rispetto ad attività più complesse di cui magari essi non riescono a comprendere a pieno il significato. Disporre di una stanza che funge da laboratorio è molto utile per permettere ai bambini di organizzare i loro vissuti in uno schema di tempi e luoghi precisi perchè, ribadisco, i bambini hanno bisogno di stabilità.
Colgo l'occasione per rispondere ad un post di Sara... I bambini dell'asilo nido hanno saputo controllarsi di fronte ad una situazione come quella della "recita". Ovviamente guardavano i genitori, li chiamavano e li salutavano ma non si alzavano anche grazie alla presenza rassicurante di 3 educatrici sedute tra loro nel piccolo semicerchio. Questa situazione è stata aiutata anche dal fatto che la piccola rappresentazione è stata molto breve e coinvolgeva in prima persona i bambini (i quali erano i 2 gruppi dei più grandi).
Ho ricevuto da alcuni amici un suggerimento riguardo la lunghezza dei miei post... Mi scuso ma quando inizio a raccontare non mi fermo più! Da adesso in poi sarò più breve e coincisa!
Un bacione a tutti e grazie!
Eli ;*
immagine da: alimentipedia.it

mercoledì 12 gennaio 2011

Finite le Feste ricomincia la FESTA! :)

Immagine tratta da: pourfemme.it

Ciao a tutti e bentornati dalle vacanze!!!
Spero abbiate trascorso bene queste 2 settimane e spero anche la ripresa delle vostre attività non sia stata troppo traumatica!
Io lunedì sono ritornata al nido (Sono già in ritardo di ben 3 giorni nell'aggiornare il mio blog!!! Per questo mi scuso con chi mi segue!), ed i sorrisi che mi hanno accolto, più l'abbraccio di una bambina mi hanno fatto subito dimenticare il mio letto!
L'accoglienza si è svolta come al solito nel salone e, mentre giocavo con i bimbi, D., una delle educatrici, mi ha annunciato che trascorrerò il mese di gennaio con i due gruppi dei semidivezzi (i bambini "mezzani" con età compresa tra i 15 ed i 24 mesi), a febbraio invece sarò con i lattanti (il gruppo di bambini di età compresa tra i 6 ed i 15 mesi, anche se tutti hanno già superato i 12 mesi ora nel nido).
La "mia" routine qundi è cambiata, seppure non di molto; i cambiamenti riguardano per lo più gli ambienti e poche abitudini, ma per bambini così piccoli ogni minimo cambiamento si ripercuote direttamente sui loro stati d'animo e sui loro vissuti. Come dicevo in un post precedente, i bambini hanno un gran bisogno di stabilità e regole per potersi orientare nel tempo e nello spazio. La giornata è scandita in momenti precisi che, col passare del tempo, il bambino interiorizza e fà propri così da acquisire maggiore sicurezza e fiducia in chi gli sta intorno.
Dopo il momento di gioco libero nell'accoglienza, con la sezione "Tulipani" siamo andati in una delle due sezioni. I gruppi sono 2, entrambi composti da 8 bambini, in uno dei 2 gruppi i bimbi sono un po' più piccoli ed hanno abitudini leggermente diverse: loro erano già in sezione con S, la loro educatrice, e dopo la merenda fanno un pisolino mentre il gruppo di D. va a giocare nella propria sezione. La sezione in cui siamo andati a fare merenda è un ambiente più grande diviso in 3 ambienti diversi che forse ho già descritto in precedenza... Sono gli arredi a dividere i lettini dai tavoli su cui si mangia e dallo spazio dedicato al gioco. La sezione è dotata anche di un piccolo bagno con fasciatoio e lavandino (questi bambini non hanno ancora raggiunto il controllo sfinterico, quindi portano ancora il pannolone), ci sono anche dei piccoli scaffali, uno per ogni bambino, in cui ci sono per ognuno i propri pannolini.
Durante la merenda ho notato che c'è molta differenza tra i 2 gruppetti di bambini, seppure abbiano la stessa età ed abbiano solo qualche mese di distacco: il gruppo di D. mangia quasi autonomamente seduto ad un tavolino rettangolare su seggioline; mentre il gruppo di S. è seduto su piccoli seggioloni ad un tavolo semicircolare in modo che l'educatrice riesca a seguirli e ad aiutarli, qualcuno di loro fa molti pasticci e butta per terra il cibo perchè non ha ancora affinato la manualità per poter mangiare correttamente, tuttavia i bambini sono incitati a fare da soli.
Finita la merenda il gruppo dei più grandini è andato in sezione a giocare, mentre io sono rimasta ad aiutare S. che doveva cambiare i bimi ed addormentarli.
Qualche bimbo di questo gruppo già lo conoscevo perchè si ferma al pomeriggio, invece qualcuno mi ha vista per la prima volta ma non ha esitato a richiedere la mia attenzione per farsi coccolare durante il piccolo momento di gioco prima della nanna. Questo mi porta a rafforzare ancora di più la decisione che ho preso decidndo di occuparmi di bambini così piccoli: so che comunque non mi giudicheranno mai, ma si fideranno dell'impressione che do loro quando veniamo in contatto, se si sentono accolti sono sereni e danno fiducia a chi si dimostra disponibile, inoltre sanno dare tantissima soddisfazione soltanto prendendoci per mano...
Dopo il cambio dei pannolini abbiamo messo i bimbi nelle culle (che dolci!) ed abbiamo cullato chi era irrequieto... Hanno dormito per una buona mezz'ora e non volevano più svegliarsi per la pappa!
Al momento del pranzo arriva anche A. a dare una mano alle 2 educatrici, ci siamo divise i più piccoli per aiutarli e controllare che non si lavassero con la minestrina, ma sono tutti molto bravi, anche se qualcuno fa il pigrone e preferisce essere imboccato! Una  bimba a cui sono subito sembrata simpatica mi guardava affascinata mentre mangiavo e... voleva mettere le manine nel mio piatto!
Il momento del pranzo è un momento abbastanza delicato, ad ogni bambino si cerca di lasciare il suo spazio ed il suo tempo per riuscire a fare da solo. E' molto importante lasciare chi i bambini esprimano la propria autonomia con i modi e con i tempi che più si adattano alle loro esigenze. Ogni bambino ha una propria identità che deve emergere all'interno del gruppo quindi si aspetta tutti il compagno che deve finire la minestrina per poi passare al secondo (questo vale per i gruppi dei tavoli che a pranzo sono 3: il gruppo da 8 di D., un tavolo da 3 per A. ed uno da 4 per S.), questo anche per evitare che i bambini vedendo il proprio vicino con un alimento diverso smettano di mangiare per capriccio. Logicamente non si rimane delle ore a pranzo, quando qualcuno rimane troppo indietro è giusto aiutarlo facendo attenzione alle sue prticolari esigenze.
Finito di pranzare ci siamo spostati tutti assieme nell'angolo della sezione adibito al gioco libero e a gruppetti di 3 i bambini sono andati a cambiare il pannolone con una delle 2 educatrici. Quando sono arrivate le 13.30, ora fissata per il ritiro dei bimbi che non usufruiscono del tempo pieno, ci siamo spostati nel salone dove già correvano e giocavano i bimbi più grandi.
Martedì Pomeriggio:
Al martedì, come di consueto, ho affiancato M. con il gruppo dei più grandi. Quando sono arrivata alle 14.00 dormivano quasi tutti. Mi sono accovacciata vicino al lettino di S. per massaggiarle la schiena, visto che continuava a rigirarsi. Nel giro di poco si è addormentata! Anche queste sono soddisfazioni! Poi M. è andato nella saletta adiacente ed io sono rimasta tutto il tempo con i bimbi al buio... E' divertente guardarli dormire nella penombra anche se qualcuno russa ed ha molta tosse in questo periodo. I bimbi più grandi dormono senza svegliarsi addormentandosi da soli, a meno che non abbiano tanta tosse o una giornata proprio storta.
Finalmente è errivata l'ora di svegliarsi per andare a fare merenda: abbiamo tirato le tende e messo a ognuno le proprie scarpine ma... Qualcuno si è alzato di cattivo unore e voleva starsene a letto! Pian pianino ci siamo avviati a fare pipì facendo il trenino nentre M. convinceva chi voleva restare a letto e metteva i ciucci nei rispettivi armadietti. Fatta la pipì e cambiato i pannolini bagnati, finalmente eravamo tutti pronti per la merenda... "Ecco il treno, lungo lungo..."  Così siamo arrivati in sezione e tutti hanno mangiato il proprio yogurt.
Sono corsi tutti in salone a giocare e M. ha dato a ciascuno un cerchio colorato. Dopo un po' di lanci abbiamo fatto il gioco dei colori: i cerchi erano tutti a terra (2 rossi, 3 gialli, 3 blu e 3 verdi), M. chiedeva ai bimbi tutti disposti in riga di portargli i cerchi di un colore. I bimbi si divertivano a correre e afferrare i cerchi più che a fare attenzione ai colori, ma vi assicuro che i loro visetti divertiti non hanno prezzo! Dopo il gioco abbiamo aspettato le mamme e i nonni nel salone fino alle 17.30, quando ci siamo riuniti al gruppetto di A.
Mercoledì Mattina:
Questa mattina sono arrivata come di consueto e dopo poco tempo trascorso in salone, con il gruppo di D. siamo andati nella "Stanza dei Salti". E' un ambiente creato appositamente per la psicomotricità in cui i bimbi giocano su materassi e forme morbide, usano palloni e si nascondono nella "Casetta" o "Tana", costituita da un telo attaccato al muro sostenuto da una sedia per formare una tettoia. L'educatrice mi ha fatto notare quanto i bambini in questa stanza si sentano liberi di muoversi, di stare stesi, di correre e di spostare oggetti. Si sono messi in 4 in uno scatolone per fare la macchina, si sono dondolati rovesciando un grande anello di gommapiuma su un'altro oggetto rendendolo instabile ed hanno fatto tutto sorridendo ed anche mostrando espressioni molto concentrate. Non lo penserebbe mai un adulto ma è una gran fatica salire tre gradini da pochi centimetri o camminare e saltare sul materasso!
Dopo aver rimesso le scarpe a tutti (in molti le sanno solamente togliere, in quanto infilare è un'azone più complessa che richiede dei movimenti diversi che non tutti hanno già interiorizzato) siamo andati in sezione a fare merenda con l'altro gruppetto.
Finito di mangiare è arrivao il momento della nanna per i più piccoli e come lunedì sono rimasta con S. a cullare i bimbi e a fare 4 chiacchiere fino all'ora di pranzo.
Mi accorgo ogni giorno che il clima fra le educatrici è di grande collaborazione, credo sia una situazione che si è creata con il tempo dato che lavorano ormai da molti anni fianco a fianco. Spero di riuscire in un futuro a creare un clima analogo per il mio lavoro in team, perchè non è cosa semplice comprendersi e comprendere le esigenze dell'altro facendole convivere con le proprie soprattutto in ambito lavorativo.
La mattinata è proseguita come il lunedì con il pranzo ed il gioco libero in sezione fino all'ora del ritrovo in salone.
Anche se molto stancante questo tirocinio riesce a darmi moltissimo sia per la mia futura esperienza lavorativa, che per quanto riguarda l'aspetto emotivo-relazionale. Stare con i bambini è sempre una grande gioia per me e vivere con loro le piccole conquiste quotidiane è fonte di grande soddisfazione. Ovviamente parlo per la mia persona, ma credo che per fare un lavoro come l'educatore che richiede un grande investimento soprattutto rispetto alle emozioni ed alle relazioni, si debba fare un grande lavoro su di sè per capire se è veramente quello che si vuole e che ci si sente di fare. Se una persona non è adatta ad intrecciare relazioni e ad avere rapporti diretti, diventa un problema relazionarsi con bambini da 0 a 3 anni, i quali comunicano e ricevono messaggi soprattutto nella sfera del non verbale, ovvero attraverso gesti, sguardi, contatto fisico e tono di voce. Il bambino potrebbe, attraverso una relazione non corretta, costruire un'immagine di sè negativa, soprattutto se si sente rifiutato, e questo sarà un danno indelebile nella sua esistenza. Io spero tanto di riuscire a dare a questi bambini quanto si meritano per aiutarli, per quanto poco, a crescere sereni.
Auguro a tutti una buona serata, sempre nella speranza che qualcuno mi lasci qualche commento...
Ciao a tutti!
Eli ;*