Esperienza di tirocinio al nidO

Ciao a tutti!!! Spero seguiate il mio nuovo blog sull'asilo nido! Ci saranno Commenti e riflessioni sulle mie giornate di tirocinio, ma ci sarà anche spazio per confrontarsi con chi sta facendo\farà\ ha fatto esperienze simili... Vi aspetto!





venerdì 25 febbraio 2011

E' giusto, secondo voi, tenere a casa i bimbi per molto tempo dal nido?

immagine da: nanna.blogmamma.it

Ciao a tutti!
Rileggendo i commenti mi è capitato di riflettere a proposito di ciò che mi ha scritto qualcuno nel post in cui parlo dell'inserimento...
I bambini si sono ammalati poco dopo l'inizio dell'inserimento per cui la prima parte è stata ripetuta dopo il loro ritorno. Anche nel nido in cui faccio il tirocino io uno dei due bambini si è ammalato dopo i primi due giorni, ma questo non ha presentato un problema in quanto il bambino non ha avuto in seguito un inserimento problematico, anche perchè il clima che si cerca di creare in particolare in queste occasioni ma che pervade l'ambiente nido è quello dell'accoglienza, in cui il bambino deve potersi sentire a proprio agio.
Il problema si può presentare, secondo me, se per motivi della famiglia  il bambino non riesce a frequentare con costanza l'ambiente educativo, rimanendo assente per più giorni senza essere ammalato. Di certo l'ambiente familiare favorisce più di altri lo sviluppo del bambino in tutti gli ambiti, ma se si sceglie di usufruire di un servizio come l'asilo nido con tutto quello che in questi tempi può offrire, sarà necessario che il bambino che è entrato nel nuovo contesto con gradualità non ne venga distaccato e riavvicinato troppo repentinamente o troppo a lungo se non strettamente necessario. Il ritorno al nido potrebbe risultare ogni volta un piccolo trauma, in particolar modo per i bambini più fragili ed insicuri.
A questo proposito vorrei sapere cosa ne pensate e se vi è mai capitato di assistere ad un rientro agitato dopo una lunga assenza.
Vi aspetto come sempre!
Un bacio
Eli

giovedì 24 febbraio 2011

La progettazione e lo sfondo integratore...

immagine da: scuolaprimariaerbanno.wordpress.com
Ciao a tutti!
Visto che in uno dei miei ultimi post c'erano domande che richiedevano risposte abbastanza lunghe ho pensato di farne un post così tutti possono conoscere la mia risposta senza andare a leggere i commenti. A proposito ringrazio E.P. che mi segue e mi pone domande che mi aiutano a riflettere. ;)
Innanzitutto spiego, per chi non lo sapesse, che la PROGETTAZIONE al nido è, molto semplicemente, una riflessione teorica su cui poi svolgere un programma da proporre all'utenza (i bambini e bambine e le loro famiglie), ossia l'insieme delle attività. Solitamente ogni asilo nido ha la propria cultura e la propria terminologia, quindi per indicare ciò di cui sto parlando si possono usare sia il termine PROGETTAZIONE sia PROGRAMMAZIONE. In sostanza, le educatrici pongono al suo interno degli obiettivi appositamente studiati anche osservando i diversi bambini e quindi avendo posto inizialmente un'attenta analisi dei bisogni dell'utenza, e le modalità per raggiungerli mediante le attività che andranno a proporre. Uno dei modelli di programmazione più diffuso negli asili nido e nella scuola dell'infanzia è quello per SFONDO INTEGRATORE, in cui i bambini vengono accompagnati nelle attività da personaggi familiari.
Nel caso del nido che io personalmente sto osservando, è presente il personaggio del GUFO CANTASTORIE, come avevo spiegato in uno dei post precedenti, che accompagna i bambni nel loro percorso al nido fungendo da collegamento fra di esse, in particolare il Gufo "consegna" ai bambni degli oggetti mettendoli in uno "scrigno magico". Gli oggetti misteriosi saranno poi utilizzati dai bambini per le attività; una delle ultime che sono state proposte è stato lavorare con le arance: i bambini poi, con l'aiuto anche del personale della cucina hanno schiacciato le arance e bevuto il succo. Sono molto presenti anche i personaggi delle fiabe, in questo momento si parla di Cappuccetto Rosso, ma il vero filo conduttore di tutto l'anno educativo è proprio il Gufo.
Questo accade nelle sezioni dei bambini divezzi e semidivezzi.
Nella sezione lattanti le attività vengono proposte dall'educatrice senza un filo conduttore evidente come uno sfondo integratore, ma sono strettamente collegate allo sviluppo sensoriale dei bambini. Nella sezione sono presenti pochi giocattoli, perchè l'educatrice raccoglie tutto il materiale in contenitori di plastica che tiene in un armadio. Per fare in modo che nei bambini non si spenga l'interesse durante la mattinata si tirano fuori e si rimettono via contenitori diversi, e quindi differenti materiali. Oltre al CESTINO DEI TESORI (in cui i vari materiali hanno in comune di essere oggetti facenti parte del quotidiano) o al GIOCO EURISTICO (in cui vengono proposti contenitori di diversi generi e materiali come le catenelle con cui riempirli per sviluppare la logica), l'educatrice mette a disposizione ad esempio foulards e stoffe, oppure giochini di gomma, giochini di legno o ad incastro. I bambini in questo modo fanno esperienza di vari materiali.
Spero di essere stata esauriente!
Grazie a tutti e buona serata! :)
Eli

Pensieri...

immagine da: blog.ricette-calorie.com

Ciao ragazzi/e,
pensavo... A qualcuno di voi che mi seguite che sta facendo il tirocinio è successo di assistere ad un rifiuto attivo del cibo da parte dei bambini? Io lo intendo come espressione evidente di disagio...
Ricordo che all'inizio del mese di febbraio, quando sono entrata per la prima volta nel "mondo" dei lattanti, i bambini si sono avvicinati curiosi a me, ma uno di loro ha colpito la mia attenzione in quanto al mio arrivo ha restituito all'educatrice il biscotto che stava mangiando ed è andato nell'angolo morbido sebbene avesse appena iniziato la merenda. Fortunatamente a pranzo non ha avuto la stessa reazione forse perchè ho creduto opportuno non essere invadente con lui e provare a dare da mangiare a chi non sembrava troppo turbato dalla mia insolita presenza.
Altro episodio più forte è l'espressione del rifiuto del cibo con pianti e addirittura conati di vomito scatenati dal solo assaggiare il cibo. Abbiamo ipotizzato con l'educatrice che il bambino che ha da poco fatto l'inserimento esprima il proprio disagio verso il cambiamento in questo modo piuttosto violento.
Credo che il rifiuto del cibo non sia da considerarsi come un capriccio; la cosa migliore che l'educatrice può fare è rassicurare il genitore che sarà di certo preoccupato e potrebbe avere dei momenti di sconforto riguardo la decisione di affidare il proprio figlio all'ente nido. Gradualmente l'effetto rassicurante che conquisterà il genitore finirà per tranquillizzare anche il bambino che inizierà, tramite tentativi ed esperimenti a mangiare di nuovo senza forzature che potrebbero danneggiare ulteriormente lo stato d'animo del bambino nel momento del pranzo.
E' stato interessante notare che l'educatrice attraverso l'osservazione del bambino che presenta disagio è stata in grado di metterlo a proprio agio con modalità su misura per lui, presentandogli il cibo perchè lo conoscesse in prima persona.
Se vi è capitata un'esperienza simile che tecniche sono state usate? Oppure avete notato altre espressioni di disagio?
Grazie a tutti...
Buonanotte!!!
Eli :)

mercoledì 23 febbraio 2011

Nuovi bimbi al Nido!

immagine tratta da: giocattoleria.it

Ciao a tutti!!!
Oggi volevo raccontarvi della nuova esperienza che ho vissuto durante il mio tirocinio: l'inserimento o ambientamento di due nuovi bambini.
Questo momento è quello che precede, per così dire, il vero e proprio ingresso del bambino al nido. In ogni asilo nido si svolge in modo analogo ma con qualche differenza per quanto riguarda le tempistiche e le modalità. Nel nido in cui sono tirocinante a settembre si procede all'inserimento in piccolo gruppo per dare ai bambini la possibilità di conoscersi e di abituarsi alla presenza dei coetanei; per gli inserimenti in corso d'anno, come quelli che sto avendo la possibiltà di osservare, si procede singolarmente perchè il nuovo arrivato abbia modo di inserirsi gradualmente in un gruppo già formato, permettendo ai membri di quest'ultimo di accogliere la nuova presenza.
In un primo momento l'educatrice di riferimento effettua un colloquio con i genitori in cui verrà compilata una scheda informativa del bambino. I gnitori vengono messi a proprio agio e aiutati ad aprirsi anche riguardo a problematiche riguardanti i propri figli, solo così si riesce a guadagnare gradualmente la loro fiducia che sfocerà poi in un rapporto sano e alla pari nella cura del bambino. Durante il colloquio l'educatrice spiegherà come si svolgerà l'inserimento e quando. La settimana successiva si inizierà con l'inserimento vero e proprio:
  • Il primo giorno dalle 8.30 alle 9.30 il bambino e la mamma staranno nella sezione insieme per abituare il bambino all'ambiente, alla presenza dell'educatrice e dei coetanei, si cerca di coinvolgere il più possibile il nuovo arrivato anche offrendogli la merenda, che nella sezione dei lattanti consiste in un omogeneizzato di frutta o in un biscotto per i più grandicelli;
  • Il secondo giorno si svolge come il primo per fare in modo che il nuovo arrivato si senta il più possibile a proprio agio;
  • Il terzo giorno dalle 8.30 alle 9.00 è presente anche la mamma, nella seconda mezz'ora, se il bambino è sufficientemente tranquillo, la mamma si può accomodare nella sala riunioni del nido, se il bambino è ancora insicuro o agitato la mamma rimane con lui per rassicurarlo;
  • Il quarto giorno il bimbo passa l'intera ora al nido senza la mamma, in base allo stato d'animo osservato nel bambino durante la permanenza nei giorni precedenti l'educatrice suggerirà alla mamma se lasciarlo più o meno tempo;
  • Il quinto giorno il bimbo nuovo, se ha affrontato con sufficiente serenità il distacco può fermarsi anche per il pranzo, dopo il quale, alle 12.15 la mamma lo verrà a prendere.
  • Nel caso in cui il nuovo arrivato e la sua famiglia abbiano bisogno di usufruire dell'orario pomeridiano si aspetterà che il bambino interiorizzi per primi i ritmi della mattina, abituandosi al nuovo ambiente ed alle nuove persone intorno a lui per poi passare al momento del riposo pomeridiano.
Ho avuto l'occasione di assistere a due inserimenti in questo periodo ed i bambini si sono dimostrati tranquilli e sereni nell'accettazione del nuovo contesto. Uho dei due ha però manifestato disagio nel momento del pranzo durante i primi giorni di permanenza rifiutando il cibo e piangendo appena gli veniva presentato il piatto od il cucchiaio. Ora stiamo gradualmente migliorando in quanto l'educatrice ha trovato un modo efficace ma non invasivo di avvicinare il bambino al cibo: gli permette di giocarci ed esplorarlo mettendogliene qualche cucchiaiata in un piattino a parte ed imboccandolo ogni tanto senza distoglierlo dal suo gioco. Anche questo è un metodo per non creare nel piccolo un trauma che in seguito lo porti a vivere male il momento del pranzo e per aiutarlo ad avere fiducia in ciò che lo circonda.
Anche per oggi la mai giornata è finita, e spero che qualcuno di voi mi dica la sua riguardo i metodi dell'inserimento. A questo proposito vorrei suggerirvi il link ad un blog che troverete nel mio elenco personale che parlo proprio dell'inserimento al nido in modo specifico.
Vi ringrazio e vi aspetto come al solito!
Un bacione!
Eli ;)

giovedì 17 febbraio 2011

I tesori più grandi... Nelle cose di tutti i giorni!

immagine tratta da: asilonidolecoccinelle.ch

Ciao a tutti!
Vi domando scusa per la mia assenza prolungata ma … È stata una full immersion negli esami, quindi non sono andata al nido la scorsa settimana.
Lunedì sono tornata ad affiancare l’educatrice della sezione lattanti e in queste ultime 3 settimane di tirocinio avrò l’occasione di assistere ad un inserimento (o ambientamento, che è il periodo in cui si abitua gradualmente il bambino a distaccarsi dalla mamma e dall’ambiente familiare per entrare a far parte anche dell’ambiente nido per qualche ora della giornata). Purtroppo, visto il periodo, molti bimbi sono a casa ammalati, ma non si perdono di certo le occasioni per poter osservare la realtà del nido dal suo interno. Ho potuto notare, in questi giorni, quanto gli oggetti di uso comune possano attirare l’attenzione dei più piccoli. L’educatrice di questa sezione (l’unica che rimane a seguire ogni anno i lattanti, mentre le altre quattro seguono per due anni il proprio gruppetto) dispone di molti giochi strutturati che si trovano e si acquistano comunemente nei negozi per bambini, questi sono presenti in sezione e ne sono arrivati di nuovi da poco. Sono messi a disposizione dei bambini anche materiali non comunemente utilizzati per far giocare i bambini (giochi non strutturati) ma che possono rivelarsi carichi di attrattiva, ovviamente accertandosi che non costituiscano un pericolo per i bambini. Ieri abbiamo giocato con il “cestino dei tesori” che ha appositamente  “assemblato l’educatrice” ed ho potuto osservare che i bambini vengono totalmente assorbiti dall’esplorazione (adeguatamente ai tempi di attenzione di ciascuno)  degli oggetti, lasciando da parte i giocattoli che possono trovare in qualsiasi momento anche a casa.
L’educatrice ha posto in un cestino rosso diversi oggetti, quali:
  • Mestoli in legno;
  • Mestoli in metallo;
  • Nastri di varie lunghezze e diversi materiali;
  • Tappi di sughero;
  • Tappi in latta;
  • Scatole in plastica;
  • Scatole in latta;
  • Spugnette;
  • Spugnette ruvide;
  • Piume;
  • Tettarelle;
  • Mazzi di chiavi …
Ipotizzo che questo particolare interesse per questa attività e per altre analoghe come giocare con catenelle e contenitori; giocare con tappi e bottiglie del detersivo vuoti; giocare con scatole di varie forme e dimensioni, sia dovuto al fatto che solitamente i bambini non entrano in contatto facilmente con tali oggetti e materiali in quanto i genitori non sono soliti dare per giocare oggetti di uso comune, quindi l’ambiente nido che fornisce questo tipo di materiali dà uno stimolo in più per scoprire cose nuove, esplorarle ed associare loro un posto ed un utilizzo preciso.
L’asilo nido è anche e soprattutto sperimentazione di cose nuove. I bambini possono conoscere facendo e stando a contatto con oggetti e materiali diversi che magari a casa non sono loro accessibili.
Per la raccolta dei materiali si possono coinvolgere anche i genitori, per portare nel nido una traccia della realtà familiare e magari per scoprire da cosa i diversi bambini sono particolarmente attratti.
Vi propongo delle pagine i cui troverete due attività analoghe dedicate a età diverse: IL CESTINO DEI TESORI ed IL GIOCO EURISTICO, adatti alla stimolazione di tutti i sensi del bambino.
http://share.dschola.it/maternaguala/web/cestino.htm In questo link ci sono informazioni utili riguardo l'attività IL CESTINO DEI TESORI, adatto a bambini che non sanno ancora camminare.
http://www.ambitopordenone.it/servizi-al-cittadino/servizi-progetti-attivita/area-famiglia-e-minori/per-i-bambini/PIB%20gioco%20euristico.pdf In quest'altro link ci sono informazioni sul GIOCO EURISTICO, adatto ai bambini dai 18 ai 24 mesi.
Vi saluto e spero che mi seguiate … Grazie a tutti!
Ciao Ciao!
Eli :)
immagine tratta da: kindergarten.it


mercoledì 2 febbraio 2011

Nuovo mese... Nuova sezione!!!

immagine da: bambinoinforma.it
Ciao a tutti!!!
Anche questi giorni li ho trascorsi al Nido... Tra i bimbi e le educatrici... Da lunedì però c'è una novità! Sono stata "trasferita" alla sezione dei lattanti (i bambini dai 6 ai 15 mesi - anche se ormai i bimbi hanno tutti più di un anno). A causa del periodo un po' infelice e freddo due dei sei bambini sono a casa ammalati, ma quei quattro che erano presenti non hanno faticato ad accogliermi. Soltanto uno di loro ha smesso di mangiare il biscotto che gli era stato dato per merenda; evidentemente reagisce alle novità rifiutando il cibo. Tuttavia a pranzo non ha avuto alcun problema. 
La mattinata nella nuova sezione si svolge molto diversamente rispetto a quella dei gruppi con cui sono già stata. I bimbi più piccoli fanno merenda intorno alle 9. 00 con biscottini e omogeneizzato di frutta direttamente nella sezione, evitando di spostarsi nella piccola stanza arredata con tavoli e seggioloni in cui si svolge il pranzo. Finita la merenda si passa alla routine del cambio (un momento importante per i bambini del nido, in quanto la carica relazionale ed emotiva si fa più forte rispetto ai tempi del gioco; il bambino instaura una relazione faccia a faccia con l'educatrice e quest' ultima trasmette al bambino emozioni e sentimenti che si intrecciano in una dimensione di cura molto intima). I bambini giocano nella grande stanza arredata per fare in modo che i bambini siano sufficientemente stimolati ma non sovraccaricati di messaggi da parte dell'ambiente circostante. Sono presenti due angoli morbidi su cui i bambini si possono rilassare o su cui possono essere adagiati coloro che ancora non sanno camminare; un grande specchio, in cui i bambini possono riconoscersi; un box-gioco in legno munito di corrimano per aiutare i più piccoli a reggersi in piedi campeggia al centro della stanza. Nella stanza sono presenti giocattoli che si possono spostare come libretti e giochi strutturati, ma l'educatrice dispone di contenitori con materiali non strutturati quali tappi, foulard, barattoli e bottiglie in plastica, tutti di varie dorme, materiali e colori. I bambini sono attratti dai materiali non strutturati forse più di quanto lo siano dai giochi strutturati, in quanto i primi presentano più flessibilità e si possono scoprire sempre modi diversi di utlizzarli. Per i bimbi ogni cosa è una scoperta, e me ne accorgo ogni giorno di più.
Alle 10. 30 è ora del riposino. Ogni bambino ha la sua culla, e queste sono posizionate in fondo alla sezione; si tirano le tende, si cullano i più irrequieti e tutti si lasciano rapire dal sonno. Dopo un'oretta li abbiamo svegliati e preparati per il pranzo, momento in cui arriva l'educatore presente al pomeriggio per dare una mano, in quanto i bambini non mangiano da soli. 
Dopo il pranzo c'è un momento di riordino dei bambini, in cui vengono cambiati e sistemati per andare a casa. Rimangono liberi fino all'arrivo dei genitori (il momento del ritiro va dalle 13.00 alle 14.15), o fino all'arrivo dell'educatrice che li porta a fare la nanna in un'altra sezione alle 13. 50.
Nei prossimi giorni spero di potervi aggiornare più spesso sulla mia avventura al nido. Intanto vi chiedo se qualcuno ha qualche idea per un'attività da proporre a bambini dai 15 ai 25 mesi nel pomeriggio, perchè potrei presentare un piccolo progetto ma non saprei ancora cosa fare...
Intanto vi saluto tutti e vi ringrazio molto!
Ciao ciao
Eli :)